Passione

Aforismi

Arturo Graf

A chi calcola troppo, come a chi calcola troppo poco, il conto della vita non torna mai.
A chi chiede d'essere aiutato a rialzarsi non ricusare mai di stendere la mano.
A chi si lagnava delle spine, disse la rosa: Io ti pungo, sì, ma ti beo.
A compiacersi del semplice ci vuole un'anima grande.
A essere pienamente liberi bisogna non avere né da obbedire, né da comandare.
A fare sana e giusta politica non basta conoscere gli uomini; bisogna ancora amarli.
A non leggere troppi libri, quante mai cose s'imparano!
A un ignorante si può far capire ch'egli è un ignorante; ma come farai per far capire a un imbecille ch'egli è un imbecille?
Al diritto divino dei re s'è sostituito il diritto meglio che divino delle masse; all'infallibilità del papa l'infallibilità delle maggioranze. Il rivolgimento è grande; non forse altrettanto grande il guadagno.
Allora soltanto lo spirito è nel pieno della sua potenza quando abbia chiaramente scorti i propri confini.
Amoreggiate con le idee finché vi piace; ma quanto a sposarle, andate cauti.
Badate, volendo estirpare un'illusione, di non uccidere un'anima.
Beato chi da giovane sognò tali sogni che possa, da vecchio, seguitare a sognarli.
Bisogna essere un pedante ben fastidioso per volere, tutte le volte che il cuore parla, fare interloquir la ragione.
Bisogna salir così alto, che la stessa superbia si rimanga per istrada a mezzo dell'erta.
Buon maestro è già quello che non lega, comprime o snatura l'anima dell'alunno.
Buttate via, giorno per giorno, e senza furia, ciò che non merita d'essere conservato.
C'è da confondersi in pensare quanto applauso di uomini minimi ci vuole per fare la gloria di un uomo grande.
C'è una bruttezza del volto non da altro prodotta che dalla ignobiltà dell'animo.
Certe verità sono più pronti a dirle i matti che i savi.
Certi bibliofili fanno all'amore coi libri a un dipresso come gl'impotenti fanno all'amore colle donne.
Certo, le parole non sono azioni; ma qualche volta una buona parola vale quanto una buona azione.
Certo, non bisogna credere alla felicità; ma come farebbero gli uomini a vivere se non formassero qualche sogno di felicità?
Che cosa è l'uomo che invidia l'altro uomo, se non una miseria che invidia un'altra miseria?
Che giova l'abbondanza di beni materiali nell'inopia e nell'impotenza dello spirito? Non v'è peggior miseria che la miseria di certi ricchi.
Che un uomo abbia la passione dei francobolli non sembra strano a nessuno; ma che un uomo possa avere la passiono della verità, sembra a moltissimi, nonché strano, incredibile: eppure la verità non è cosa che parli all'anima umana meno dei francobolli.
Chi cammina dietro agli altri non deve pretendere di arrivare dove quelli non arrivarono.
Chi conosce i difetti altrui è uomo di buon discernimento: di molto migliore chi conosce i propri.
Chi desse retta alla critica corrente, dovrebbe adattarsi a credere anche questa incredibilissima cosa, che uno spirito piccolo possa comprendere, misurare e giudicare uno spirito grande.
Chi fa un libro ci mette dentro, di solito la parte migliore di sé; e per questo, conversare con i libri, è più piacevole che conversare con gli uomini.
Chi ha un vero amico può dire di avere due anime.
Chi in un'arte è diventato maestro, può, senza danno, scordarsi le regole.
Chi lavora con l'ascia non può fare se non lavori grossi. Le operazioni più delicate della vita non si possono eseguire con ira e con violenza.
Chi negl'incontri della vita giornaliera teme sempre di vedere compromessa e sciupata la dignità propria, mostra che la dignità per lui non altro è che un vestito.
Chi non abbia altro che quattrini è un povero diavolo.
Chi non ha nessuna specie d'ideale, non può avere nessuna specie di pudore.
Chi non riesce a trovare in se stesso le ragioni e i modi dell'equilibrio morale, non ispiri di trovarli intorno a sé.
Chi non vale a governare sé, potrà violentare, non governare gli altri.
Chi più servo di colui che sempre ha bisogno d'essere servito?
Chi ponga dubbio in volersi far più che uomo, può da ultimo ritrovarsi meno che uomo.
Chi pose ogni suo studio in non lasciarsi ingannare mai, non sarà più felice di chi si sia lasciato qualche volta ingannare.
Chi può fare e fa, non ha né tempo né voglia di troppo criticare ciò che fanno gli altri.
Chi può possedere in ispirito il mondo non si cura di possedere materialmente una minima parte di esso.
Chi sente bisogno di farsi dire dagli altri se egli è poeta, o non è, potrebbe risparmiarsi la fatica del chiedere: certissimamente non è.
Chi si fida di ognuno, mostra d'avere poco discernimento e poco giudizio: chi non si fida di nessuno, mostra d'averne anche meno.
Chi si fosse spogliato di tutte le illusioni rimarrebbe nudo.
Chi si lascia stordire dalla sventura, non può approfittare del suo insegnamento.
Chi voglia udire la voce sincera della coscienza, bisogna che sappia fare silenzio intorno a sé e dentro di sé.
Chi vuol essere da più ch'ei non può, riesce da meno di quanto ei potrebbe.
Chi è savio per sé, bisogna che paghi per la stoltezza degli altri.
Chi, essendo in guerra col mondo, è in pace con se medesimo, può essere felice; ma non può non essere infelicissimo chi, essendo in guerra con se medesimo, sia in pace col mondo.
Chi, per esser privo di beni della fortuna, si lagna di non aver nulla e di non esser nulla, fa di sé quel giudizio i suoi nemici potrebbero fare, e che egli mostra di meritarsi.
Chi, per tema d'inciampare, si guarda sempre a' piedi, non inciamperà forse mai, ma non vedrà, né ciò che gli sta sul capo, né ciò che gli sta dintorno.
Chi, sia pure un'unica volta, amò e fu amato davvero, non deve, per miserabile che sia stata poi la sua vita, troppo maledire il destino.
Ci sono taluni ossessi di prudenza, che a furia di volere evitare ogni più piccolo errore, fanno dell'intera vita un errore solo.
Ci sono uomini i quali, in ciascun giorno, si pentono di ciò che fecero il giorno innanzi; e così consumano la vita: e sono i più inutili, se non i più dannosi, degli uomini.
Ciò che una generazione imparò a caro prezzo, la susseguente disimpara celiando.
Coloro che dicono nulla potersi fare di profittevole in questo mondo senza aiuto d'arti disoneste, fanno al proprio ingegno un ben povero complimento.
Coloro che non li sanno misurare da altro, misurano gli uomini dal cosi detto successo.
Come il sole la nebbia, così il pensier della morte fuga e discioglie ogni cupidigia, ogn'invidia, ogni odio.
Cosi breve ed angusta è la vita umana che più di un amor grande non vi può capire.
Cosi la violenza, come la debilità dello spirito, hanno spesso un effetto medesimo: la sterilità.
Da compiangere l'uomo che non sa parlare; da compiangere ancor più quello che non sa tacere.
Date ascolto al consiglio di chi molto sa; ma soprattutto date ascolto al consiglio di chi molto vi ama.
Degno veramente del nome di uomo è colui che obbedisce a una sua legge interiore alla quale nessuna legge esteriore potrebbe mai accrescere o scemare autorità e forza.
Dei pericoli che tu possa avere alle spalle non ti curar tanto, che tu non abbia più modo di attendere alle cose che ti stanno dinanzi.
Di là da certo segno, la ricchezza e la povertà hanno comune questa maledizione, che fanno dell’uomo uno schiavo.
Di più di un politico si potrebbe dare questa definizione: Uomo, che se sa quel che dice, mente, e se non mente, non sa più quel che dice.
Di problemi e di dubbi morali non dovrebbe discorrere se non chi abbia tanta finezza d'intuito e di giudizio, quanta finezza d'orecchio deve avere un buon musicista.
Di quanti sono affetti nobili, la riconoscenza è forse quello che più abbellisce il volto dell'uomo.
Difficile che in fondo alla sventura non ci sia qualche po' di colpa.
Difficile dire quanto un re abbia ad essere piccolo perché l'adulazione non lo proclami un gran re.
Distruggete, se vi riesce, tutte le illusioni: da ultimo rimarrete con l'illusione di poter vivere senza illusioni.
Don Chisciotte è pazzo, Sancio Panza non è pazzo; ma la pazzia di Don Chisciotte è più nobile cosa che la sensatezza di Sancio Panza.
Dove non sia forza di carattere, nessuna vittoria è possibile.
Dove non è contrasto, non è vita.
Due attitudini si richiedono in uomo d'ingegno: saper fare qualche cosa, e sapere starsene senza far nulla.
Essere modesto è spesso più facile a chi abbia fatto qualcosa che a chi non abbia fatto mai nulla.
Essere solo, da parte, non vuol dire gran che; ma essere solo, di sopra, questo sì che dice assai.
Fa' silenzio intorno a te, se vuoi udir cantare l'anima tua.
Fate che il padrone ch'è in voi vi difenda dai padroni che possono essere fuori di voi.
Gli dei muoiono, ma dalle loro ceneri altri dei nascono.
Gli egoisti sono poveri maestri nell'arte di godere, ignorando la gioia del dare e del darsi.
Gli errori e le colpe che avrai commesso diventeranno gradini della tua elevazione, se saprai conoscerli e confessarli.
Gli uomini hanno soppresso il diavolo dacché si sono accorti di poter fare senza il suo auto tutto il male che già credevano di fare col suo aiuto.
Gli uomini sono, di regola, parecchio schifiltosi per quelle cose che introducono nel proprio stomaco, e pochissimo, punto, per quelle che introducono nel proprio spirito.
Gli uomini, in fondo, sanno benissimo che la felicità è un sogno, e nulladimeno, non paghi di serbarne in cuore il desiderio e la speranza, vogliono di questa speranza e di questo desiderio fare un diritto.
Gli uomini, non appena hanno atterrato un idolo, corrono a rizzarne un altro.
Hanno pochi bisogni di pensiero coloro che mai non sentono bisogno di nuove parole.
I deboli male sopportano la contraddizione, anche se mostrino di non risentirsene.
I desideri sono come i gradi di una scala che quanto più tu la sali e tanto meno contento ti trovi.
I giornalisti sono scrittori, come gl'imbianchini sono pittori.
I giudizi che diamo degli altri dicono ciò che siamo noi stessi.
I guai della vita sono un po' come gli astri del cielo: quando l'uno tramonta, l'altro spunta.
I mali si vedono facilmente da tutti; le cagioni da pochissimi; i rimedii quasi da nessuno.
I novantanove centesimi della critica che si fa tra gli uomini non nasce già dall'amore del vero, ma da presunzione, arroganza, acrimonia, litigiosità, astio gelosia.
I più grandi spiriti fanno in sé stessi lo più grandi scoperte.
I più pericolosi nemici sono quelli da cui l'uomo non pensa a difendersi.
I valorosi amano di camminare per le grandi vie consolari della vita, non per le piccole vie traverse.
Il buon senso vale a non fare spropositi; ma non vale a scoprire o inventar qualche cosa.
Il desiderio è una specie di serpe prodigioso, che quanto s'accorcia di dietro, tanto s'allunga dinanzi.
Il discorso d'infinite persone è formato di parole simili a monete false, adulterate, o corrose: non hanno mai il valore che mostrano d'avere e che dovrebbero avere.
Il filosofo rimane confuso, vedendo quanti mali bisogna tollerare, e quanti talvolta favorire, perché il male non cresca fuor di misura.
Il fine, che non può essere conseguito se non con mezzi cattivi, non può essere un fine buono.
Il frutto che più lento matura è l'anima dell'uomo.
Il meschino di animo, quanto più si circonderà di pompa, tanto più parrà meschino.
Il modo più sicuro di rendere piacevole la vita a noi medesimi si è di renderla piacevole agli altri.
Il mondo non si giudica bene se non da chi, dopo esservi stato in mezzo, se ne apparta.
Il paese di più incerti confini che sia nel mondo è quello della umana stoltezza.
Il pessimismo è un tristo compagno; ma spesso ci guarda, o ci libera, da altri compagni, anche più tristi.
Il più sicuro rimedio ai mali della vita sarà pur sempre la forza ponderata dell'animo.
Il primo dovere del galantuomo sarà di non fare il male; il secondo, di non lasciarsi sopraffare e maltrattare. Che serve che uno sia galantuomo, se il primo furfante a cui s'abbatte se lo può mettere sotto i piedi?
Il primo dovere di un uomo d'ingegno si è di non far lega con gl'imbecilli.
Il primo miracolo della generosità è di riconoscere e confessare il proprio torto.
Il rigore è spesso necessario; la crudeltà è sempre superflua.
Il rispetto s'inspira e non si comanda.
Il saggio sdegna, non di ridere, ma di deridere.
Il sapere e la ragione parlano; l'ignoranza e il torto urlano.
Il solo tesoro che l'uomo possegga davvero è quello della sua vita interiore; ed e un tesoro che nessuno gl'invidia.
Il vizio non può credere alla virtù per quella ragion medesima per cui la vigliaccheria non può credere all'eroismo.
In morale son cose di capitale importanza anche le sfumature.
In qualunque compagnia tu ti metta, sempre rischierai di trovarti in cattiva compagnia.
In terra di ciechi, beati i monocoli, dice l'antico proverbio, e sarà verissimo; ma vero altrettanto che in terra di monocoli, chi abbia due occhi, rischia di essere lapidato.
In un deserto, per quanto arido sia, si può portar acqua di fuori; ma per nessun modo si potrà dare felicità ad un cuore che in sé non ne abbia la prima sorgente.
Infinito è il numero di coloro che, o bene o male, vedono; scarsissimo il numero di coloro che osservano.
Inimicizia è da pari a pari: da superiore a inferiore non può essere se non disprezzo, o pietà.
Insegna l'adagio latino che bisogna guardarsi dall'uomo di un solo libro, ed ha ragione; ma bisogna anche guardarsi un qualche po' dall'uomo di troppi libri.
Irragionevole è quella ragione la quale pretende di negare tutto quanto non riesce ad intendere.
Irragionevolezza, più che comune, universale: credere che ciò che fa per noi, debba fare per gli altri, e ciò che non fa per noi non debba fare per gli altri.
L'alterigia e l'arroganza possono, agli occhi dei meno esperti, somigliare alla dignità, ma della dignità non sono neanche parenti lontane.
L'amore è come l'acqua, se qualcosa non lo agita, imputridisce.
L'arte più fa godere, e più fa soffrire, chi più l'ama.
L'audacia dei furfanti è fatta, per molta parte, della timidità degli onesti.
L'eleganza che appar di fuori non è mai perfetta, se non proviene primamente di dentro.
L'eleganza è la comodità degli spiriti delicati.
L'esperienza ammonisce che bisogna qualche volta chiudere un occhio, ma che non bisogna mai chiuderli tutt'e due.
L'esperienza fa che l'uom fa vivendo, non v'è esperienza di laboratorio che la possa supplire.
L'ideale deve, come l'albero, aver nella terra lo sue radici.
L'ideale è il possibile di domani, o di doman l'altro; non l'impossibile di qual si voglia tempo.
L'ignoranza delle cose vecchie, dette e ridette, è spesso unico fondamento alla presunzione che taluni hanno di dir cose novissime.
L'ignoranza essendo assai volte altezzosa e caparbia, bisogna che la scienza sappia essere mansueta e modesta.
L'ignoranza non sarebbe l'ignoranza, se non si riputasse da più che la scienza.
L'ingenuità è una forza che gli astuti hanno torto di disprezzare.
L'insolenza dei grandi è odiosa, nei piccoli è ridicola.
L'odio non sempre nuoce a chi è odiato; sempre a chi odia.
L'opera d'arte, se degna del nome, dev'essere come la creatura che la donna ha nel corpo, la quale s'ha a metter fuori non per elezione, ma per necessità.
L'originalità è una solitudine dello spirito.
L'oro, metallo nobile, diventa il vile metallo solo quando sia passato per le mani degli uomini.
L'ultima età della vita non è senza gioia a chi può darsi ragione del perché sia vissuto.
L'uomo cattivo può bene qualche volta essere dalla parte della ragione; ma gli è quasi impossibile ch'ei non faccia poi tanto da mettersi dalla parte del torto.
L'uomo che potendo, per natura, essere arguto e caustico, sappia serbarsi benevolo, è animale raro.
L'uomo di grande intelletto stenta a persuadersi che gli stupidi siano tanto stupidi quanto sono veramente.
L'uomo di mala fede, non solo negherà la tua ragione, ma ancora t'imputerà il proprio suo torto.
L'uomo di retto intendimento e di animo generoso non aggredisce, ma non indietreggia.
L'uomo non può conoscere certe sue qualità se non conversando con gli uomini; non ne può conoscere certe altre se non in solitudine.
L'uomo retto s'avvezzi a solitudine.
L'uomo volgare cerca di appropriarsi i beni della vita; l'uomo nobile si propone di meritarli.
L'uomo è un animale oramai sparito dalla faccia della terra: non v'è più altro che frammenti d'uomini.
L'uomo, quanto più possiede, tanto meno si possiede.
L'uso e la pratica della vita finiscono d'invilire gli animi naturalmente vili, e finiscono di nobilitare gli animi naturalmente nobili.
La bontà vera è, non debolezza, ma forza. L'uomo debole è solo buono in apparenza.
La calma è uno tra i più sicuri indizi della forza di uno spirito.
La celebrità può anche venire a passo di corsa; ma la gloria non viene se non a piccoli passi.
La civiltà è una terribile pianta che non vegeta e non fiorisce se non è innaffiata di lacrime e di sangue.
La cosa che noi ignoriamo più di tutte l'altre è la nostra stessa ignoranza.
La critica è, di regola, l'arte di acquistar credito e autorità alle proprio preferenze.
La dignità vera dell'uomo è quella che non si può vedere con gli occhi.
La felicità è come quell'oste che aveva scritto sulla sua bottega: Domani si farà credenza.
La forza è confidente per natura. Nessun più sicuro segno di debolezza che il diffidare istintivamente di tutto e di tutti.
La lettura di un libro, che meriti d'essere letto, dovrebb'essere una specie di copula, non soltanto piacevole, ma anche feconda.
La mano che accarezza può far più male della mano che percuote.
La miopia fisica ognuno s'ingegna di correggerla; quella morale, pochissimi.
La peggior povertà non è di chi non abbia abbastanza, ma di chi sempre desideri più che non ha.
La perseveranza è la virtù per cui tutte l'altre virtù fanno frutto.
La più grande amica e la più grande nemica dell'uomo è la fantasia.
La poesia della vita è com'una di quelle sorgenti occulte e profonde e a farle scaturire dalla terra si vuole molto studio e fatica, ma che poi scaturite, più non si perdono.
La poesia può essere di qualche soccorso per chi deve sostenere il peso della povertà, e di soccorso anche migliore a chi deve sostenere il peso della ricchezza.
La politica comune è troppo spesso l'arte di mandare innanzi a braccetto la verità e la menzogna, per modo che chi le vede passare non sappia distinguere quale sia la menzogna e quale la verità.
La politica è troppo spesso l'arte di tradire gl'interessi reali e legittimi e di crearne d'immaginari ed ingiusti.
La popolarità è, di solito, una servitù illustre.
La ragione non merita veramente di chiamarsi con questo nome se non il giorno in cui comincia a dubitar di se stessa.
La ricchezza può essere buon condimento nel banchetto della vita; ma tristo quel commensale cui essa sia tutt'insieme condimento o vivanda.
La rosa ha le sue spine, e per questo è la rosa il fiore dell'amore.
La sola nobiltà che da molti si conosca è l'alterigia e l'arroganza.
La storia non è nulla, se non è l'esperienza e la scuola del genere umano.
La vanità della scienza comune può essere veduta da una scienza superiore; non mai dall'ignoranza.
La vera modestia nulla ha da spartire con l'umiltà e la pusillanimità.
La verità è il pane degli intelletti robusti.
La verità è quella cosa che non può essere negata, senz'essere, a un punto stesso, affermata.
La verità è una; ma innumerevoli sono le menzogne che ne usurpano il nome, il volto, la voce, le vesti e l'andatura.
La vita degli spiriti superiori suole esser stretta da principii generali e costanti; la vita degl'inferiori agitata da piccoli impeti di passione, subitanea e inconsistente.
La vita solo allora è bella davvero quando è ascensione.
La vita umana è una navigazione fortunosa ed incerta, durante la quale conviene far getto di moltissime cose per aver grazia di salvarne alcune poche.
La vita è tale negozio che non ci si fa mai guadagno che non sia accompagnato da perdita.
La volgarità può mutar casa e vestito, azzimarsi, lisciarsi, andare in carrozza, sedere in trono, e sarà sempre la stessa volgarità di prima.
Le anime generose si studiano di fare scaturire dalle anime comuni quanto in esse s'accoglie di buono; le maligne, quanto in esse s'accoglie di reo.
Le buone amanti, se poi diventino mogli, sono quasi sempre cattive mogli.
Le grandi elevazioni dell'anima non sono possibili se non nella solitudine e nel silenzio.
Le menzogne sono o mute o parlanti, e le mute sono più pericolose delle parlanti.
Le nature più nobili non han bisogno che altri le punisca: si puniscono da sé.
Le vie troppo battute non sono sempre le più sicure, mentre sono sempre le più noiose.
Libertà senza ideali nuoce assai più che non giovi.
Lo scrittore di mezza taglia piaggia e seconda il pubblico; lo scrittore grande lo scrolla e se lo trascina dietro.
Meglio esser povero ch'essere ridotti in ischiavitù dai quattrini.
Meglio è non fare il bene che farlo e poi pentirsi d'averlo fatto.
Misero l'uomo che a giustificazione del proprio operare non altro sappia invocare che il proprio diritto.
Molte di quelle che chiamiamo difficoltà non ci paiono tali se non perché non ci vogliam torre la briga di cercare i mezzi, spesso molto semplici e maneggevoli, che basterebbero a superarle.
Molte immaginazioni, che primamente nacquero d'errore, divennero poi simboli di verità.
Molti uomini paiono sensati di qua da certo confine, di là dal quale appaiono improvvisamente insensatissimi.
Molto più spesso che non si creda l'insolenza è una maschera della viltà.
Nel credere al medico, non dimenticare che l'esperienza sua non può in tutto fare le veci dell'esperienza tua.
Nel viaggio della vita non si danno strade in piano: sono tutte o salite o discese.
Nell'amore non ci sono strade in piano: sono tutte in salita o in discesa.
Nelle cose umane gli spiriti superficiali non sanno vedere se non menzogna ed inganno; e profonde scorgono l'intima verità che in esse è nascosta.
Nessun uomo che viva può pagare tutti i suoi debiti; ma quelli che non si possono pagare bisogna almeno riconoscere.
Nessuno più codardo di colui che per sottrarsi ai dolori onde suol essere accompagnata la vita né suoi gradi più alti, vorrebbe potere scendere a quei più bassi gradi della vita che, appunto perché più bassi, sono esenti da quei dolori.
Nessuno più noioso di chi perpetuamente si annoia.
Non amar tanto la pace che tu divenga inetto alla guerra.
Non basta fare le cose buone; bisogna anche farle bene.
Non batterà mai con profitto la sua via chi, battendola, pensa che avrebbe dovuto, potuto, batterne un'altra.
Non bisogna, per l'amore di ciò che forse non avremo mai, buttar via ciò che abbiamo.
Non cedete mai al primo impulso dell'ira: cedete sempre al primo impulso dell'amore.
Non di rado i grandi mali hanno sui meno grandi almeno questo vantaggio, che persuadono la rassegnazione.
Non farà mai nulla di grande nel mondo, chi non sappia sfidare l'odio, o disprezzare lo scherno.
Non isperate che le conseguenze degli errori da voi commessi finiscano prima di voi. Esse diverranno come l'ombra del vostro corpo, e come l'ombra del vostro corpo, se spariranno talvolta col mancar della luce, col tornar della luce riappariranno, e vi faranno presenti.
Non meno del corpo, lo spirito ha bisogno d'essere nutrito; ed è più difficile nutrire lo spirito che il corpo.
Non merita d'essere amato chi non abbia il coraggio di farsi odiare.
Non merita d'essere letto il libro che non lasci desiderio d'essere riletto.
Non merita nome di generosità quella che non è altro che una delle tante forme della ostentazione e del fasto.
Non poter fare molto bene non dev'essere una scusa por non fare quel tanto bene che si può.
Non si dà malvagità senza qualche parto d'imbecillità.
Non si sa precisamente perché noi siamo nel mondo; ma questo almeno par certo, che non ci siamo per godere.
Non ti confondere a contraddire a chi, per poco che tu lo lasci parlare, si contraddirà da sé.
Non v'è lettura più stucchevole e più nociva che la lunga e continuata lettura della prosa della vita. Perciò, se volete durare a vivere, dopo aver letto un volume di quella prosa, procurate di leggere una pagina almeno di poesia.
Non v'è povertà così disperata che tolga all'uomo ogni possibilità di mostrarsi generoso.
Non vi affannate più del ragionevole a distruggere le false opinioni degli uomini. Il tempo le distrugge infallibilmente da sé, e spesso chi con troppa furia le assale, non fa se non incitarle a resistere.
Non è filosofo chi pensa la propria filosofia e non la vive.
Non è più misero uso della intelligenza che di spenderla tutta in mettere a nudo e schernire la stupidezza altrui.
Non è poeta chi non è buono a rifare perpetuamente dentro di sé le illusioni.
Non è veramente grande chi, veduto da vicino, appare men grande.
Non è vero artista colui che per piacere altrui sostenga di dispiacere a se stesso.
Nulla è che tanto impedisca la felicità quanto un desiderio smodato e un soverchio studio di procacciarla.
Nulla è da temere da uomo che pensi abitualmente alla morte.
Nuoce alla fama della più gran parte dogli uomini l'essere troppo intimamente conosciuti; a quella degli uomini veramente grandi, giova.
Ottimo è quel maestro che, poco insegnando, fa nascere nell'alunno una voglia grande d'imparare.
Pare impossibile; ma c'è al mondo certa gente che riesce a morire, sebbene non sia mai stata viva.
Pensieri e frasi di certi begli spiriti sono come quei razzi, che brillano un istante nel buio, ma poi lasciano il buio di prima.
Per fare cose degno di lode, una tra lo condizioni più necessarie si è di non aver paura del biasimo.
Per giudicare gli uomini bisogna conoscere, non solamente ciò ch'ei sono, ma ancora ciò che s'immaginano di essere, e ciò che vorrebbero essere.
Per imparare certe cose bisogna saperne disimparare certe altre.
Per poter ben morire bisogna avere imparato a ben vivere.
Per sentirsi, non diremo sicuri, ma coraggiosi e tranquilli lungo le vie della vita, giova desiderar poco e sperar anche meno.
Per uno che poté dire in faccia al sole: "Tutto è perduto, fuorché l'onore!" quanti che nell'ombra potrebbero dire: "Fuorché l'onore, nulla è perduto!".
Pessima tolleranza quella che incoraggia l'insolenza.
Più facile premunirsi contro la malvagità che contro la stoltezza degli uomini.
Pochi giorni luminosi bastano a rischiarare tutta una vita.
Pochi uomini desiderano veramente di morire; ma infiniti vorrebbero non esser mai nati.
Poeta è colui che sa dire ciò che molti sentono, ma non sanno dire.
Povero quel maestro che non sa essere maestro se non fra le pareti della scuola.
Presso che le operazioni tutte con le quali gli uomini s'ingegnano di acquistare la felicità, sono ad essi cagione di maggiore infelicità.
Primo nemico di se stesso è chi da per tutto vede nemici.
Può dire di non essere mai andato a scuola chi non fu alla scuola del dolore.
Qual è, fra tutte le case, la più povera? Quella dove sia molto oro, e non altro che molto oro.
Quale che sia il valore dei sistemi filosofici, inestimabile è il valore dello spirito filosofico.
Quand'anche la felicità fosse cosa possibile, la vita è sì breve che non ci sarebbe tempo ha procacciarla, e meno ancora a goderla.
Quand'ebbe creato il mondo, il Padre Eterno lo giudicò, dicendolo buono; lo che prova che la critica è coeva della creazione.
Quando fabbricate una definizione, vedete di lasciarle a tergo un usciolino, dove si possa decentemente entrare ed uscire.
Quando le opinioni si ricevono bell'è fatte dagli altri, è facile avere le opinioni pronte su tutto.
Quando pure non avesse altre qualità buone, l'amore avrebbe sempre quest'ottima qualità, di rendere piane e facili tutte le cose.
Quando si sia bene conosciuto e sentito che tutta quanta la vita è amara, ben poco di amaro vi possono aggiungere le piccole disgrazie che intervengono alla giornata. In una infusione di assenzio non si avverte qualche goccia di sugo di genziana.
Quando siansi troppo conosciuti i padroni, si comincia a fare qualche stima dei servitori.
Quando siete in mezzo alla folla, fate di non ismarrire voi stessi.
Quanta stoltezza, quanta vigliaccheria, quanta tristizia si nascondono talora sotto la maschera del buon senso.
Quanto più lo spirito si allarga, e tanto meno posto vi possono trovare l'odio e l'invidia.
Quasi tutti gli uomini sono persuasi essere la rettitudine cosa di primissima necessità, e quasi ciascun uomo di questa cosa di primissima necessità lascia la cura al vicino.
Quello della pazzia e quello della saviezza sono due paesi limitrofi e di cosi incerto confine, che tu non puoi mai sapere con sicurezza se ti trovi nel territorio dell’uno o nel territorio dell’altro.
Ributtare da sé i mali non necessari è degno dell'uomo; ma anche più degno sopportare con animo forte i necessari.
Ricusa di disputare con l'insensato, perché in nessun modo potrai far valere la ragione contro chi non è in grado di valersi della ragione.
Sai tu perché suol essere terribile la collera dei pacifici? Perché subitanea esplosione di molte collere represse.
Scorgere della vita anche le minuzie è bene; contemplarle è male.
Se di una donna tu ami il corpo e non l'anima, non amerai a lungo.
Se i migliori non s'impongono ai peggiori, i peggiori s'imporranno ai migliori.
Se l'anima tua invecchia innanzi tempo, invecchierà innanzi tempo anche il tuo corpo.
Se la morale costruita sopra certo fondamento rovina, non bisogna credere finita la morale e disperarsi : bisogna scegliere nuovo terreno, scavare più addentro e rifabbricare.
Se la vita è un male, è un male di cui certamente si guarisce.
Se non ci fossero tante pecore, non ci sarebbero tanti lupi.
Se non credi di potere sperare in te stesso, datti pure per disperato.
Se non fosse la morte, quasi non sarebbe poesia nella vita.
Se non ti vuoi trovare nella bestiale necessità di adoperare i denti contro certi tuoi simili, lascia loro vedere che li hai.
Se sai di non poter essere inteso, taci.
Se tu discuti con uomo di mala fede, quanto più avrai ragione, tanto più ti sentirai dar torto.
Se tu pretendi e ti sforzi di piacere a tutti, finirai che non piacerai a nessuno.
Se tu sarai stato del tutto inutile agli altri, sarai pure stato del tutto inutile a te stesso.
Se tu sogni, senza cercarla, la luce, non meriti di uscir dalle tenebre.
Se volessero parlare di ciò solo che intendono, gli uomini quasi non parlerebbero.
Se vuoi che altri accetti, senza dubbiezze né indugi, la verità che tu gli proponi, fagli vedere il tornaconto che ci avrà.
Se vuoi formarti un concetto probabilmente adeguato della corruttibilità di un uomo, scruta la qualità e la forza de' suoi desideri.
Se vuoi serbar fede intera alla verità e alla giustizia, non giurar fedo a nessun partito.
Se è povero di giudizio chi scambia il chimerico per l'ideale, anche più povero è chi scambia l'ideale per il chimerico.
Sebbene possa alle volte parere il contrario, uno spirito superiore non può essere soggiogato da uno spirito inferiore.
Sempre, dietro a chi sale, salgono la calunnia e l'improperio; ma tanto può l'uomo salire, e tanto prendere su di essi d'avanzo, da non più udirne lo voci.
Si contenti di una poesia fatta solo di parole chi non è in grado d'intendere e di esprimere la poesia delle cose.
Si danno decadenze e disfacimenti ai quali non bisogna contrastare.
Si possono ignorare moltissimi libri, senz'essere, per questo, un ignorante.
Si rimane esterrefatti quando si considera di che poco uso sia nel mondo la verità.
Sia la meta cui giungi il punto onde tu muovi per tendere a nuova meta.
So due cialtroni s'accapigliano, non bisogna cercare quale dei due abbia più ragione, ma quale dei due ha meno torto.
So non sei un pusillanime o un tristo, dirai: Meglio non avere ciò di cui s'è meritevoli, che essere immeritevoli di ciò che si ha.
Solo chi cadde può dare altrui l'edificante spettacolo del rialzarsi.
Sono certi falsi modesti, i quali non si nascondono se non per farsi cercare.
Sono molti che leggono ogni maniera di libri, e mai non aprono il libro dell'anima propria; e quando pure l'aprissero, non vi saprebbero leggere.
Sono opere d'arte in cui ammiriamo principalmente l'idea, e altre in cui ammiriamo principalmente l'esecuzione. Perfette ci paiono quelle in cui l'una e l'altra possiamo ammirare del pari.
Tanto vale l'uomo quanto vale il concetto che egli si forma della felicità.
Tra la gloria e la celebrità passa la stessa differenza che tra una dea e una pettegola.
Tra rivoluzionari e conservatori non c'è, molto spesso, se non quest'unica differenza, che gli uni sono canaglia turbolenta, e gli altri canaglia pacifica.
Triste l'uomo in cui più nulla rimanga del fanciullo.
Troppe sono le cose di cui abbiamo bisogno; poco men che altrettante quelle di cui potremmo far senza.
Tutti gli uomini cercano l'utile; ma di nessuna cosa si fanno giudizi cosi disparati ed erronei come dell'utile.
Un buon libro rende migliore colui che l'ha scritto.
Un libro che per sé non valga nulla, ma sia difficile da trovare, diventa pei bibliofili di professione un libro prezioso.
Un'eresia, se ottenga la vittoria, cambia nome e si chiama ortodossia.
Una delle più increscevoli e nocive cose di questo mondo è la dabbenaggine che usurpi il nome della bontà.
Una donna la quale non abbia avuto, a vent'anni, altra ragione d'essere amata che la bellezza, sarà detestata a quaranta.
Uomo con troppi bisogni, uomo pronto ad ogni viltà.
Uomo di alti ideali non può essere vano, e in uomo vano alti ideali non allignano.
Uomo su cui possa l'adulazione, è uomo senza difesa.
V'è chi si vergogna di somigliare agli altri uomini, e punto non si vergogna di somigliare alle bestie.
Vero patriottismo non è quello che solo nello occasioni grandi e solenni si scuote, si scalmana e rodomonteggia; ma sì quello che cotidianamente, ordinatamente, instancabilmente, procaccia il bene comune, e di ciò non si vanta.
Vi sono scorciatoie por giungere alla scienza; non vi sono per giungere alla sapienza.
Vinci il male che puoi vincere: il male che non puoi vincere, sopporta.
Vuoi ottenere stima da qualcuno? Mostra di fare gran caso della sua stima.
È assai più facile essere caritatevole che giusto.
È destino dell'uomo di sottostare al dolore; vanto il non lasciarsi vincere e atterrare da esso.
È già molte volte accaduto nel mondo che un vecchio errore, conosciuto per tale, e come tale mandato in bando, ripresentato poi in capo di certo tempo, fu accolto come eccellente e novissima verità.
È più facile passaggio dalla stima all'amore che dall'amore alla stima.
È più facile pentirsi di pochi errori che di molti, perché a pentirsi di molti, bisogna condannare e rinnegare troppa parte di sé.
È possibile il caso, e non punto infrequente, che una superstizione sia più giovevole che la verità scientifica che la condanna.